UN NATURALE SANTUARIO ALPINO: LA TESTIMONIANZA DELLE INCISIONI RUPESTRI

La Biofattoria Bisele sorge su un promontorio delimitato da due valli: la Valdassa e la Valle del Ghèlpach. Siti frequentati sin dall’epoca preistorica, come attestano le incisioni rupestri ancora oggi visibili.

L’ARRIVO DELL’UOMO IN ALTOPIANO

La frequentazione dell’Altopiano dei Sette Comuni fin dall’epoca preistorica è attestata da ritrovamenti anche abitativi in diversi punti del territorio. Il Bostel di Rotzo, il villaggio preistorico del Monte Corgnon, il sito di Val Lastaro di Lusiana-Conco,… 

Anche la zona dove si sviluppa la Biofattoria Bisele è ricca di storia ed antichi segni di presenza umana. L’Azienda si sviluppa su di un promontorio circondato da due valli: la Valdassa e la Valle del Bisele (o valle del Ghèlpach) ove sono state rinvenuti resti dell’Ursus spelaeus (orso delle caverne), incisioni rupestri e schegge di selce lavorate con tecniche talmente antiche da poter essere assimilate a quelle del Pleistocene. 

É noto infatti che gruppi di cacciatori-raccoglitori salivano nell’Altopiano per cacciare ad esempio stambecchi e camosci, per raccogliere e “commerciare” la selce ed altre rocce e minerali, utili nelle loro attività abituali.

La Valdassa, la valle che divide l’Altopiano dei Sette Comuni, è stata da sempre utilizzata per la risalita delle nostre montagne. Una via di scambio, commercio, migrazioni dalla pianura all’oltralpe.

Fu anche per secoli un sito di rifugio, grazie alla sua conformazione che offre protezione e visibilità. Questi siti di antica frequentazione umana sono stati caratterizzati inoltre, nel corso della storia da segni di una viva spiritualità, di emozioni espressi in forme grafiche incise sulla roccia, quasi il luogo fosse stato eletto “Naturale Santuario Alpino”.

Tra la Valdassa e la Valle del Bisele sono oggi visibili famose incisioni rupestri che oggi sappiamo essere state realizzate in diverse epoche dalla Preistoria al periodo del Primo Conflitto Mondiale.

ROCCE ED INCISIONI

L’Altopiano è caratterizzato dalla presenza di rocce sedimentarie, calcaree, soggette al fenomeno del carsismo. Questo fenomeno caratterizza l’intero paesaggio con la presenza di varie forme superficiali (es. campi carreggiati, doline) e sotterranee (es. grotte). Il rosso ammonitico spesso ingrigito per gli agenti atmosferici e la presenza di licheni e muschi è una di queste rocce, e caratterizza nella nostra zona le pareti verticali della Valdassa. Si tratta di una roccia che ancora oggi viene estratta e commercializzata come Marmo Rosa di Asiago. E nel corso della storia questa roccia è stata incisa.

Sono state utilizzate diverse tecniche, tra cui l’antica tecnica delle micro-coppelle, durante diverse epoche per la sua facile incisione. Figure complesse, con forme antropomorfe, zoomorfe, di costruzioni, ecc. vengono fatte risalire alla preistoria. Non mancano, inoltre, incisioni di età medievale che raccontano la colonizzazione cimbra dei nostri territori e simboli crisitiani e di cristianizzazione del luogo come croci di diversa fattura, date e sigle. Croci commemorative accompagnano anche le incisioni effettuate durante il Primo Conflitto mondiale, assieme a date e dettagliate rappresentazioni.

 

VISITA ALLE INCISIONI RUPESTRI

Oggi è possibile visitare le incisioni rupestri presenti in Valdassa e nella valle del Bisele partendo a piedi dalla Biofattoria Bisele. Dal parcheggio si segue il percorso di B come Bosco fino alla tappa numero 6. Al Bivio, invece di procedere a sinistra seguendo il percorso, si procede diritti lungo la strada sterrata fino alla località Seresara

Una volta arrivati al cospetto del meraviglioso ciliegio secolare, troverete la panchina della gratitudine dove potrete riposarvi ed ammirare la natura che vi circonda, gli appezzamenti dell’azienda agricola, il massiccio del monte Verena ed i caratteristici paesini di montagna. Si riprende poi il cammino lungo il margine del bosco fino ad incontrare sulla sinistra un sentiero che entra nella pecceta e vi conduce in discesa verso il primo sito, quello della Valle del Bisele, scoperto solo di recente e che riporta tra le varie incisioni la data 1797 e la scritta “Tall” che in cimbro significa valle.

Arrivati ad un bivio, si procede verso destra e d’ora in avanti si è all’interno del sentiero CAI 801 (segnaletica bianca e rossa) che conduce attraverso il bosco di abeti e faggi verso il sito recintato di Rösle che in cimbro significa cavallino, nome dovuto ad una testa di cavallo incisa in bassorilievo. Questa risale alla fine del Primo Conflitto Mondiale ad opera della Cavalleria austro-ungarica che venne appiedata e fatta combattere come Fanteria per la mancanza di soldati. Soldati che vollero tramandare ai posteri la loro provenienza da un’Arma nobile con un simbolo di fedeltà ed orgoglio. Anche ad esempio la scritta in ceco “Nazdart”, Natale attesta la presenza delle truppe austro-ungariche. Altre croci ed incisioni varie invece risalgono anche all’epoca medievale. 

Proseguendo si incontrano poi i siti recintati della Romita, termine cimbro che identifica un luogo di eremitaggio ed indica come nel passato tale località fosse un luogo carico di significati spirituali. Oltre alle frequenti croci, date e nomi, sono presenti figure con un significato più complesso, probabilmente di origine preistorica come ad esempio figure antropomorfe, rappresentazioni di costruzioni e piante. Proseguendo nel bosco giunti ad un bivio, dirigendoci verso destra, arriviamo come indicato dalla segnaletica CAI agli Ambrosini, contrada che si trova alle pendici della strada asfaltata ci riporta alla Biofattoria Bisele. 

Bibliografia:

  • Fossati Angelo, Martello Gian Vittorio, 2001. Tracce della Cultura Cimbra sulle Rocce della Valdassa – Guida alle incisioni Rupestri dell’Altopiano dei Sette Comuni a cura dell’Associazione Ass Taal – Asiago. Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni – Asiago
  • Patuzzi Umberto, 2020. Il cimbro è ancora vivo – Nomi e luoghi dei Sette Comuni. Editrice Artistica Bassano
  • Priuli Ausilio, 1983. Le incisioni rupestri dell’Altopiano dei Sette Comuni. Quaderni di cultura alpina, Priuli & Verlucca editori

Sitografia:

  • Villaggio preistorico Monte Corgnon: https://www.museodilusiana.it/villaggio-preistorico-di-monte-corgnon/